Breve riassunto delle annate di Barolo: dal 2000 al 2018

Annate di Barolo: dal 2000 al 2018

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Come anticipato nell’articolo precedente Breve riassunto delle annate di Barolo: dal 1986 al 1999” che potete riscontrare nella nostra sezione “Approfondimenti” od eventualmente al seguente link; l’andamento climatico di un’annata è in grado di influenzare fortemente le caratteristiche organolettiche di un vino.

Tuttavia ci teniamo a ribadire come ogni cantina che produce Barolo vanta vigne dotate di un proprio microclima con le proprie specificità, che possono differire anche in modo sostanziale. Risulta quindi essenziale valutare le migliori annate di Barolo anche nel merito dei vini stessi, non solo generalizzando delle valutazioni che non sempre si sono rivelate così univoche per tutti.

Nel corso del tempo infatti, molte delle annate di Barolo considerate meno fortunate hanno avuto modo di riscattarsi in futuro smentendo le previsioni, specialmente se si fa riferimento a determinati produttori o determinate Me.G.A. (menzioni geografiche aggiuntive). Leggi articolo relativo alle Me. G. A

Ma quelle bottiglie storiche di Barolo che conservi in cantina da anni, saranno ancora buone? Avranno un valore economico importante?

Non è mai facile dare una risposta a questa domanda ma ciò può dipendere in maniera significativa dalla specifica annata: alcune sono state talmente eccellenti da avere un potenziale di invecchiamento strabiliante, altre erano già poco interessanti in partenza, ed oggi, quasi sicuramente, non riservano sorprese.


In questo articolo vi vogliamo parlare quindi, entrando anche nel merito delle condizioni climatiche relativamente ad alcune singole annate, di ciò che si può riscontrare all’interno delle bottiglie di Barolo dell’ultimo ventennio (dal 2000 ad Oggi).


Per semplificare il più possibile la classificazione verranno utilizzati i seguenti criteri in ordine di importanza: Annata eccellente ✭✭✭✭✭, grande ✭✭✭✭, ottima ✭✭✭, buona ✭✭, mediocre ✭; insufficiente;


2000 - Grande ✭✭✭✭

I vini a base Nebbiolo si presentano con gradazioni alcoliche elevate, colori intensi, profumi evoluti (non duraturi come i 2003), per una struttura calda e generosa e per dei tannini solidi, dolci, ma non esattamente raffinati nella tessitura. Il suo bouquet ricco, ampio e persistente é esaltato da note vanigliate e speziate. Lunga e piacevole la persistenza aromatica finale. Vini dunque di sostanza, a volte anche seducenti, che non hanno tuttavia nella beva il loro punto di forza.

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2001 - Eccellente ✭✭✭✭✭

Si presenta con una forza e generosità straordinarie.

Il bouquet assai complesso è ricco di sensazioni che ricordano la rosa appassita, il sottobosco e la vaniglia. In bocca dimostra calore, forza e grande equilibrio. Sorprende per la sua armonia e notevole persistenza aromatica. gradazione alcolica buona, colori intensi, profumi ampi e complessi, buona struttura e buona ricchezza polifenolica. un’annata completa e qualitativamente omogenea, che merita di essere classificata tra le migliori nella storia recente di questa denominazione (in particolare per Serralunga d’Alba) e quindi ricercata e collezionata.

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2002 - Buona ✭✭

Annata che sarà ricordata in quanto a causa di condizioni meteorologiche anomale, ha interrotto un ciclo di annate eccezionali. il mondo dei produttori è stato in apprensione fino alla fine ma, come ben si sa, nulla è scontato fino a quando la vendemmia non è terminata. Così, chi da luglio continuava a sminuire la produzione del 2002, soprattutto quella del Nebbiolo, ha dovuto rivedere la propria opinione. A conti fatti, per i vitigni a maturazione tardiva come il Nebbiolo possiamo oggi parlare, nella media, di una annata addirittura buona, con punte di ottimo. Vino generoso e ben strutturato. Il bouquet è ampio e persistente con leggere note vegetali e speziate. In bocca palesa una buona sensazione di calore legata a sentori di frutta matura e vaniglia. L’acidità si lega bene alla sensazione morbida dei tannini. Dal punto di vista delle quantità è ovvio che la grandine e le altre avversità climatiche e parassitarie hanno inciso pesantemente sulla produzione: il Barolo 2002 subirà una diminuzione di circa il 40-45% della produzione media normale.

2003 - Ottima ✭✭✭

Annata che sarà ricordata per la grande siccità e per le elevate temperature. Prendendo a confronto i dati in nostro possesso si rileva che la sommatoria delle temperature attive superiori ai 10°C da gennaio a fine Agosto 2003 ha raggiunto i 1740 °C, contro i 1392 °C dello stesso periodo del 2002. Se poniamo a confronto il 1997, annata considerata tra le più calde del secolo scorso, vediamo come la sommatoria termica, alla fine di agosto, aveva raggiunto i 1400 °C. In pratica, a fine agosto 2003, la somma del calore utile alla pianta, è simile a quello di fine settembre 1997 e di fine ottobre 2002.

Su alcuni acini dei grappoli maggiormente esposti erano evidenti le scottature da sole ma, stando alle indicazioni di cantina, il livello qualitativo raggiunto è elevato, con un vino dall’elevata gradazione alcolica, ricco di corpo con acidi e tannini evidenti. Profumo ampio e persistente di frutta matura e fieno di montagna. In bocca è caldo e avvolgente. Lunga la persistenza aromatica finale. i Barolo 2003 da alcuni anni a questa parte sembrano essersi spogliati in molti casi dei loro eccessi per trovare una forma espressiva più equilibrata, completa e profonda. Una svolta quindi positiva quanto inattesa, che ancora una volta conferma una delle grandi doti del Nebbiolo, che è poi quella di sapersi esprimere con personalità e originalità anche nelle annate più complicate.

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2004 - Eccellente ✭✭✭✭✭

Le abbondanti precipitazioni dei primi mesi del 2004, sommate a quelle autunnali del 2003, hanno permesso di ripristinare le riserve idriche del suolo, notevolmente ridotte in seguito alla stagione estiva 2003 caratterizzata da scarse piogge e da temperature molto elevate.

I mesi successivi sono stati caratterizzati da temperature estive mai troppo elevate, con la quasi totale assenza di periodi di afa e precipitazioni.

Le operazioni vendemmiali nel 2004 sono iniziate in ritardo rispetto alle ultime annate particolarmente precoci come il 2003 e le uve raccolte hanno raggiunto livelli qualitativi al di sopra di ogni aspettativa

Dalle operazioni di vinificazione sono risultati dei vini con profumi molto interessanti e complessi, acidità di giusto valore e gradazioni alcoliche adeguate.

Bouquet intenso, ricco, ampio e complesso con sensazioni di liquirizia, piccoli frutti e fiori passiti. Al palato si distingue per la sua elegante struttura e la piacevole sapidità unita ai tannini che tendono al dolce.

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2005 - Grande ✭✭✭✭

la 2005 è stata sicuramente un’annata meno produttiva rispetto alla 2004, con una riduzione, sui valori medi, che possiamo stimare attorno al 10%. Vino di grande razza e nobiltà; Il suo profumo ricorda la fragranza delle rose, le spezie dolci e il sottobosco. Ottimo il suo equilibrio tra l’alcol ed i tannini che volgono al dolce. I tannini, un tempo scontrosi, hanno trovato una loro collocazione, mentre la freschezza – legata forse anche ad una vendemmia leggermente anticipata rispetto alla data ottimale – è ancora ben presente. Lunga la persistenza aromatica finale.

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2006 - Grande ✭✭✭✭

Il mese di gennaio si è aperto con una persistenza inconsueta di valori termici inferiori allo zero, sia nelle minime, con punte di -10°C, che nelle medie giornaliere. La siccità protrattasi per tutto il mese è stata interrotta da un’abbondante nevicata nei giorni 26, 27 e 28 che ha deposto una coltre di neve arrivata sino ai 50 cm di spessore. Nell’insieme si è trattato pertanto di un inverno piuttosto lungo e freddo.

La siccità accompagnata dal caldo torrido è proseguita anche a luglio, interrotta solo da alcuni eventi temporaleschi di scarso rilievo.

La comparsa della prima pioggia autunnale si è registrata solo alla metà di settembre ed ha posto fine al lungo periodo di siccità.

in soli quattro giorni di pioggia sono caduti quantitativi pari a tre/cinque volte la media del mese e poco meno della somma delle precipitazioni verificatesi nei primi otto mesi dell’anno. L’abbondante acqua caduta non ha arrecato gravi problemi alle uve perché assorbita quasi totalmente dal terreno che si trovava in condizioni di forte deficit idrico.

Il Barolo in genere si presenta Ben strutturato con un ottimo equilibrio in tutti i suoi componenti. Bouquet ampio e persistente, tannini ed acidità evidenti ma con buone possibilità evolutive. Ottima l’armonia e la persistenza aromatica intensa. A proposito di comuni, quelli di Castiglione Falletto, Monforte d’Alba e in parte Barolo, sono in media i più riusciti.

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2007 - Grande ✭✭✭✭

L’annata 2007 la si può considerare “anomala” per l’andamento climatico generale, con un inverno particolarmente mite, un’estate non molto calda, con scarse precipitazioni e una vendemmia quantitativamente inferiore rispetto alle medie, ma qualitativamente eccellente. Sì è registrato uno scarto di ben 18 giorni nella data media di inizio vendemmia, che da un lato fa della 2007 una delle annate più precoci insieme a 2017, 2003 e 2011 e dall’altro spiega anche il carattere caldo e maturo dei Barolo di questa annata. Gradazioni alcoliche molto buone, quadri acidi equilibrati e profumi molto intensi. i Barolo 2007 sono vini generosi, maturi, a volte meno potenti di quanto ci si possa aspettare e soprattutto di maggiore finezza rispetto ai Barolo 2000.

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2008 - Grande tendente all’Eccellente ✭✭✭✭1/2

L’annata 2008 è stata molto difficile per la viticoltura. Gli attacchi parassitari, principalmente di peronospora e oidio, hanno creato problemi persistenti a partire da metà maggio per tutto giugno e luglio, con qualche strascico anche nel mese di agosto. I danni, soprattutto dal punto di vista quantitativo, ma per fortuna non da quello qualitativo, sono stati considerevoli. Le fortunate condizioni climatiche di Settembre e Ottobre e l’ottima cura dei vigneti da parte dei viticoltori, intervenuti sia con trattamenti mirati a combattere i ripetuti attacchi delle malattie crittogamiche, sia con diradamenti dei grappoli per contenere la produttività del vigneto, hanno consentito di ottenere in vendemmia ottimi livelli di maturazione per le uve Nebbiolo: il quadro acido è ottimo, con un’acidità fissa leggermente più alta rispetto agli ultimi anni, almeno per i primi Nebbiolo raccolti, mentre l’accumulo di zuccheri ha raggiunto livelli eccezionali. I Barolo 2008 possiedono fascino, classe e carattere varietale, specie ora che i vini hanno avuto il giusto periodo di maturazione; Riescono ad esprimere la profondità, la vitalità e l’allungo dell’annata superlativa. Tutte doti che sommate tra loro dovrebbero garantire un periodo di beva ottimale assai lungo.

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2009 - Grande ✭✭✭✭

La campagna agraria del 2009 è iniziata con un Inverno caratterizzato da abbondanti nevicate e un inizio di Primavera piovoso che hanno garantito un’ottima riserva idrica nel terreno.

Queste riserve sono state di fondamentale importanza nel corso dell’estate scongiurando problemi legati allo stress idrico che poteva verificarsi viste la pressoché nulla piovosità estiva unita al gran caldo, specie nella seconda metà di agosto.

Dal punto di vista della maturazione tecnologica è un’annata che si colloca tra il 2003 ed il 2007 con molti zuccheri ed un’acidità che evidenzia bene il processo di maturazione: alla raccolta la quantità di acido malico nelle uve è stata ovunque sotto la media con valori bassi a sottolineare una maturazione completa. Per quanto riguarda la maturazione fenolica, ossia lo sviluppo dei pigmenti coloranti (antociani) e delle componenti tanniche, nelle uve atte a produrre vini destinati all’invecchiamento come il Nebbiolo, si sono riscontrati dati paragonabili al 2003. Nel complesso si può affermare che, con le adeguate accortezze di cantina, le caratteristiche delle uve si prestano all’invecchiamento.

Il bouquet risulta intenso, ampio e persistente. Ricorda la rosa passa, il sottobosco, le spezie dolci e la vaniglia. Equilibrio, struttura e qualità tanniche ci sono, e questo fa sì che la valutazione complessiva dell’annata rimanga tra le più alte del periodo preso in esame. È una sicura promessa per un futuro radioso.

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2010 - Eccellente ✭✭✭✭✭

Lo scorso decennio si è aperto con una delle migliori annate di Barolo, definito maestoso, complesso, pieno e strutturato, con un profumo ricco e intenso, gusto caldo e profondo. La notevole acidità e la buona maturazione fenolica garantiscono a questo vino una gran longevità e struttura.

L’equilibrio e l’armonia lasciano ancora spazio ad una sapidità piacevole, che evidenzia la presenza di tannini nobili, nervosi ma già volgenti al dolce. l’annata 2010 è da annoverare tra quelle eccellenti, in particolare per i comuni di Barolo e Castiglione Falletto.

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2011 - Grande ✭✭✭✭

La vendemmia 2011 si ricorderà nel tempo come un’annata fuori dagli schemi, infatti è stata molto precoce e con rese in vigneto non eccessive.

Nonostante la precocità dell’annata, i Barolo 2011 non hanno nulla di quanto si può trovare in altre annate “estreme”. Al contrario hanno beva, equilibrio, eleganza tannica e purezza di frutto, mentre pagano qualcosa sul piano della vitalità, del carattere e probabilmente, in futuro, della longevità.

Intenso e brillante alla vista, il bouquet ricorda sfumature floreali, spezie dolci, minerali, sottobosco.

Da goderseli ora.

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2012 - Ottima/Grande ✭✭✭1/2

Materia prima eccellente per quanto riguarda l’aspetto fitosanitario e le caratteristiche organolettiche, fattori che hanno permesso di ottenere vini fruttati, ottimi e molto equilibrati.

Si è trattato di un’annata non abbondante sotto l’aspetto produttivo; Le uve hanno fornito vini con tenori medi in alcool leggermente inferiori rispetto alle ultime annate. Equilibrio e qualità tanniche non mancano, in particolare sul versante di Verduno, La Morra e Novello. Rispetto ai 2011, che in parte ricordano, non riescono però ad esprimere la stessa generosità e la stessa costanza di risultati.

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2013 - Grande ✭✭✭✭

Annata definita “Grande”, appena un passo indietro rispetto alla valutazione “Eccezionale”, e la cui vendemmia viene ricordata come “vintage” perché iniziata con 15 giorni di ritardo rispetto agli ultimi 10 anni.

Il ritardo del ciclo vegetativo non è stato recuperato con l’estate, però, da agosto fino alla vendemmia il clima è stato ottimale per la sintesi fenolica, con giorni caldi e luminosi, accompagnati da notti fresche in particolare dalla seconda metà di settembre. Ciò che si è ottenuto è un Barolo longevo e ben strutturato che farà della vendemmia 2013, una grande annata, a pieno titolo tra le migliori annate di Barolo. L’annata tardiva sembra avere favorito i cru storici e meglio esposti e ad oggi la valutazione assegnata è del tutto meritata, ancor più facendo riferimento ai vini di Serralunga d’Alba.

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2014 - Ottima ✭✭✭

Quella del 2014 è stata una delle vendemmie più complesse degli ultimi anni per via di eventi atmosferici improvvisi come le “bombe d’acqua” e una gran quantità di piogge estive che hanno provocato un aumento degli attacchi di funghi ai grappoli.

Il mese di settembre è stato indubbiamente positivo dal punto di vista climatico, con una buona escursione termica, contribuendo in modo determinante alla maturazione dell’uva e alla composizione del suo quadro fenolico.

Nonostante ciò il Barolo 2014 ha regalato ottime soddisfazioni ad assaggiatori e collezionisti, con vini generalmente più freschi, dritti e dai tannini meno potenti, ma molto eleganti e comunque longevi. Nel complesso, sebbene i Baroli 2014 siano oggi fuori moda, essi hanno delle potenzialità interessanti, dimostrando capacità di adattamento alla nostra area davvero sorprendenti; bisognerebbe dargli un’opportunità e a puntare sulle doti innate del Nebbiolo, capace di trasformare i limiti di un’annata in originalità e dunque pregio.

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2015 - Eccellente ✭✭✭✭✭

Annata che possiamo definire “normale” dal punto di vista climatico con un Inverno caratterizzato da abbondanti nevicate, che hanno consentito un ottimo approvvigionamento idrico dei terreni, una Primavera con temperature miti e regolari precipitazioni ed un Giugno e luglio con assenza di piogge e temperature massime stabili sopra la media, senza però aver provocato stress idrici.

Quella del 2015 torna ad essere considerata un’annata eccezionale del Barolo, con le uve Nebbiolo arrivate a perfetta maturazione per la vendemmia, seppur leggermente in anticipo rispetto alla media. L’annata molto calda ha portato in dote vini estremamente polposi e gradevoli, ricchi di note fruttate e con tannini imponenti, ma allo stesso tempo dolci, ed un’acidità generalmente equilibrata. Un vino più immediato dei precedenti, elegante e rotondo.

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2016 - Eccellente ✭✭✭✭✭

Ed eccoci al gran finale. Presentata ufficialmente nel corso della manifestazione Grandi Langhe 2020 organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, l’annata 2016 del Barolo è già considerata da tutti gli operatori del settore come l’annata del secolo. Grazie a delle condizioni climatiche che hanno dato vita alla vendemmia perfetta, è nato un vino elegante, di grande complessità e personalità ed eccellente armonia, raffinatezza e concentrazione, con tannini densi e vellutati come non mai, che si innestano su di un profilo aromatico ricco di sentori speziati e floreali, tra cui si possono riconoscere viola, rosa e garofano.

La vendemmia 2016 è stata certamente una delle più lunghe, in termini di durata, degli ultimi anni. Gennaio e la prima parte di febbraio sono stati caratterizzati da temperature miti e scarse precipitazioni.

Sul finire del mese di febbraio e per tutto marzo invece le temperature sono scese ed anche le precipitazioni sono state abbondanti così da fornire una buona riserva idrica al terreno. La primavera è cominciata con piogge di entità apprezzabile che però non hanno causato danni fitopatologici, protraendo un ritardo nello sviluppo vegetativo. Il ritardo nello sviluppo che si è constatato nella prima parte dell’anno è stato colmato nei mesi di agosto e settembre con accumulo delle sostanze fenoliche.

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2017 - Ottima ✭✭✭ / Grande ✭✭✭✭

L’annata viticola 2017 sarà ricordata nell’area di Barolo per l’andamento climatico tendenzialmente caldo e le scarse precipitazioni. L’inverno è stato mite e con poche nevicate, mentre la prima parte della primavera è stata contraddistinta da alcune piogge e da temperature sopra la media stagionale capaci di anticipare sviluppo della vite. Sul finire del mese di Aprile si è registrato un repentino abbassamento delle temperature con alcune gelate sul territorio: sono da ricordare anche le gelate avvenute tra il 19 e il 22 aprile, che non solo hanno colpito le posizioni più basse e meno esposte, ma anche alcuni vigneti in posizioni elevate e normalmente mai toccati da questo fenomeno. Dal mese di Maggio è iniziato un lungo periodo di bel tempo culminato con alte temperature registrate durante i mesi estivi.

marcata è stata la siccità, che si è protratta dall’inizio di Agosto fino all’inizio di Novembre, fatti salvi i primi due giorni del mese di Settembre durante i quali le seppur limitate precipitazioni hanno permesso di cambiare le sorti di una vendemmia che altrimenti sarebbe stata segnata: 25 millimetri in media, uniti ad un clima più fresco, hanno infatti permesso al Nebbiolo non solo di ritrovare vigore ed equilibrio, ma anche di rallentare i tempi di maturazione tanto che alla fine la data media di inizio vendemmia, per quanto precoce, non è stata poi così sorprendentemente anticipata come ci si attendeva.

Rispetto ad altre annate “calde” in questa annata si osservano valori migliori sia in termini di quantità, ovvero di accumulo di antociani e tannini, sia in termini di estraibilità, fattore quest’ultimo essenziale sui vini ad invecchiamento.

Per quanto riguarda i principali componenti del vino, va fatto notare che le gradazioni alcoliche, seppur importanti, non sono fuori dalla media, inoltre si è registrato un buon livello di pH, mentre l’acidità totale è risultata inferiore, riduzione da ricondursi ad una minore quantità di acido malico questo a comprovare l’ottimo grado di maturazione dei frutti.

La vendemmia 2017, si congeda lasciandoci vini di grande prospettiva, rispetto ai timori di inizio estate, confermando ancora una volta la grande vocazione e adattamento della viticoltura del Nebbiolo nelle colline delle Langhe.

Anche se gli assaggi fino ad ora sono stati sporadici, la sensazione è che nel complesso si possa parlare di un’annata positiva, Più di quanto ci si potesse aspettare.

Se poi si tratterà di una vendemmia a tre o a quattro stelle si capirà meglio nei prossimi anni.

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2018 - L’annata che verrà

Ben poche sarebbero le annate in grado di rivaleggiare con la 2018 in termini di esordi problematici. Infatti, dopo un 2017 all’insegna di una siccità prolungata, l’annata in questione, al contrario, ha avuto come tratto caratterizzante la piovosità, seconda in termini quantitativi soltanto al 2002. A differenza però di quest’ultima, nel 2018 le piogge si sono concentrate soprattutto nei mesi iniziali e in particolare in quello di maggio.

Per quanto riguarda le temperature, si sono registrate più in linea con i valori medi del decennio 2007-2016 fatta eccezione per un intenso picco di calore proprio nella prima settimana di agosto. Ben oltre la media è stato invece il mese di settembre dove il termometro ha superato spesso i 30° C, accompagnato da livelli di umidità altrettanto elevati e da sbalzi termici tra notte e giorno piuttosto contenuti. Sbalzi che si sono invece fatti più importanti tra il 25 settembre e il 3 di ottobre, e che sono stati un vero e proprio toccasana per le uve Nebbiolo. Le gradazioni zuccherine sono aumentate nell’ultimo periodo della stagione così come si è vista un’accelerazione della maturità fenolica che ha consentito di arrivare a vendemmia con parametri eccellenti. Tutto questo, abbinato ad un livello di acidità ideale, consentirà di ottenere vini armonici con un’ottima predisposizione all’invecchiamento.

Circa infine la qualità, è ancora presto per sbilanciarsi anche se nel complesso è lecito pensare che la 2018 possa essere in futuro catalogata tra le annate di buon valore. Allo stesso tempo, stando all’opinione di molti produttori e di alcuni tecnici, sarà anche un’annata nella quale i cru più blasonati faranno la differenza.

 

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